L’intervento di addominoplastica viene eseguito per eliminare l’eccedenza di cute e tessuto adiposo sottocutaneo che puo’ produrre alcuni evidenti inestetismi quali pieghe e ondulazioni della pelle o addirittura, nei casi piu’ accentuati, un vero e proprio grembiule che ricopre la regione pubica. In questi casi, dovuti soprattutto a ingenti perdite di peso, si parla preferibilmente di “dermolipectomia addominale”. Il problema non e’ di pertinenza prettamente estetica ma soprattutto funzionale per il risentimento del peso dell’addome a carico della colonna vertebrale, per l’ingombro che puo’ limitare i movimenti, per la possibilita’ di macerazione tessutale e di infezioni batteriche e fungine che possono insorgere a livello delle pieghe cutanee formate dall’eccesso di tessuto addominale.
L’intervento consiste nell’asportazione dell’eccesso di tessuto e conferisce all’addome un aspetto piu’ gradevole e naturale. Possono essere eliminati i disturbi presenti nei casi piu’ accentuati, quali la dermatite che spesso si verifica a livello delle pieghe inguinali e la difficolta’ nei movimenti o nella scelta degli indumenti.
All’asportazione della cute puo’ in taluni casi essere associata quella del tessuto adiposo in eccesso (se non gia’ eseguito con un intervento precedente di lipoaspirazione).
Nel caso coesista la divaricazione (diastasi) dei muscoli retti addominali (i muscoli a forma di nastro estesi dall’arcata costale al pube) puo’ essere eseguito il loro riavvicinamento mediante una sutura della fascia propria.
Qualora siano presenti delle ernie causate da cedimenti della parete addominale, queste possono essere riparate nel corso dell’intervento di addominoplastica. In questi casi puo’ rendersi necessario l’impianto di una rete di contenzione che ricostituisce la continuita’ della parete addominale.
All’aspetto prominente dell’addome possono contribuire:
- uno scarso tono muscolare che non puo’ essere corretto chirurgicamente ma almeno parzialmente recuperato con una specifica attivita’ fisica. Ai fini della definizione dei possibili risultati ottenibili, la programmazione dell’intervento deve tenere conto di tale fattore. In altri termini la presenza di uno scarso tono muscolare impedisce di garantire, con l’intervento, un “addome piatto”.
- un’eccessiva adiposita’ e/o distensione dei visceri migliorabili solamente con la dieta.
Deve essere ancora ricordato che in alcuni casi la prominenza dell’addome e’ dovuta alla presenza di un accumulo di tessuto adiposo, con tessuti di discreta o buona elasticita’; in questi casi e’ preferibile procedere con una semplice lipoaspirazione che di per se’ puo’ dare un risultato estetico soddisfacente. Se ad almeno 4-6 mesi dalla lipoaspirazione si rendesse evidente un cedimento dei tessuti, potra’ essere considerata l’opportunita’ di un intervento di addominoplastica.
ANESTESIA
L’intervento viene eseguito in anestesia generale o, nei casi di minor impegno, in anestesia peridurale o spinale. E’ previsto comunque un incontro con il Medico Anestesista per le spiegazioni del caso.
MODALITA’ DI ESECUZIONE DELL’INTERVENTO E SUA DURATA
Di norma si procede all’incisione trasversale della cute sovrapubica, prolungata lateralmente in direzione dei fianchi piu’ o meno estesamente secondo i casi. Attraverso l’incisione la pelle ed il grasso vengono scollati dalla parete muscolare. Nel caso in cui si debbano correggere solo lievi eccessi di cute sopra il pube lo scollamento giungera’ in alto fino all’ombelico o meno (cosiddetta “miniaddominoplastica”). Qualora, invece, sia opportuno intervenire su tutta la superficie addominale per la presenza, ad esempio, di eccessi di pelle attorno o sopra l’ombelico, lo scollamento procede in alto fino all’arcata costale, implicando il disinserimento ed il re-inserimento dell’ombelico.
Dopo l’eventuale riparo di ernie ed il rinforzo della parete muscolare con rete o semplici suture, si asporta l’eccesso di pelle e grasso. Il tegumento residuo viene stirato verso il basso ed i margini cutanei suturati lungo la linea dell’incisione sovrapubica iniziale.
Di norma prima della chiusura finale si posizionano drenaggi, che fuoriescono dalla regione del pube, che hanno la funzione di evacuare eventuali raccolte liquide di sangue o siero.
In alcuni casi particolari, la presenza di cicatrici addominali da precedenti interventi chirurgici rende opportuno modificare il programma operatorio; ad esempio, in caso esista una cicatrice verticale lungo la parte centrale dell’addome, l’intervento di addominoplastica puo’ essere eseguito incidendo i tegumenti anche lungo tale linea.
Le suture vengono di norma e per quanto possibile eseguite con punti interni per rendere meno evidenti le cicatrici; ogni accuratezza viene posta nell’esecuzione delle suture.
Viene realizzata una medicazione.
Qualora siano presenti accumuli adiposi ai fianchi o in presenza di un pannicolo adiposo importante, puo’ essere indicato associare una lipoaspirazione.
La correzione degli eccessi cutanei e adiposi estesi ai fianchi ed alla regione lombare rende opportuna l’estensione degli interventi di lipoaspirazione e di asportazione dei tessuti con le modalita’ sopra descritte con prolungamento delle cicatrici in queste aree (torso plastica o addominoplastica circonferenziale).
L’intervento ha durata variabile fra le due e le quattro ore secondo i casi.
DECORSO POST-OPERATORIO
Nel periodo post-operatorio si potra’ avvertire in regione addominale una certa tensione, che regredira’ spontaneamente nel giro di pochi giorni o di qualche settimana; e’ bene evitare sforzi ed estensioni del tronco nei primi giorni.
I drenaggi vengono rimossi generalmente da 12 ore a qualche giorno dopo l’intervento; le medicazioni possono essere lasciate in sede per qualche giorno. Tale medicazione non dovra’ essere ne’ rimossa, ne’ bagnata.
Nelle prime giornate dopo l’intervento e’ consigliabile mantenere le cosce flesse sulle anche durante il riposo a letto con un cuscino sotto le ginocchia e mantenere semiflesso il tronco sulle cosce evitando così trazioni lungo la linea di sutura anche camminando col busto leggermente piegato in avanti.
E’ assolutamente consigliata l’astensione dal fumo per qualche settimana: colpi di tosse in questo periodo potrebbero indurre sanguinamenti a livello della parte operata, oltre a provocare maggiore dolore; inoltre il fumo ostacola i processi di guarigione delle ferite.
Per i primi quattro-cinque giorni post-operatori si dovra’ proseguire l’assunzione di antibiotici, nel caso cio’ sia ritenuto opportuno. La presenza di un rialzo febbrile e’ frequente e non e’ strettamente indice di infezione; puntate febbrili superiori a 38°C devono invece essere segnalate tempestivamente al chirurgo.
Per le prime due settimane non si dovranno guidare veicoli. I punti di sutura esterni verranno rimossi 7 – 15 giorni dopo l’intervento. La prima doccia di pulizia completa potra’ essere praticata solo dopo tale periodo.
Gonfiori e lividi sono normalmente presenti per almeno 2 settimane e possono estendersi spesso alla regione pubica, genitale ed alle cosce.
Per le prime 4 settimane si dovra’ evitare di compiere ampi movimenti con il tronco.
RISULTATI
Il risultato definitivo risulta pienamente apprezzabile sei mesi circa dopo l’intervento.
In alcuni casi passato tale periodo puo’ essere necessaria una correzione chirurgica per eliminare eventuali imperfezioni residue.
Il risultato dell’intervento e’ permanente, nel senso che il tessuto asportato non si riforma. Peraltro, col passare degli anni i normali processi di invecchiamento cutaneo, gravidanze e stili di vita non corretti, possono comportare un’alterazione della forma della parete addominale.
Gli inestetismi cutanei preesistenti scompariranno solo se compresi nella porzione asportata.
CICATRICI ED ALTRE SEQUELE
Inevitabilmente l’intervento produce delle cicatrici cutanee la cui estensione e posizione dipende dalle dimensioni originarie della parete addominale, dalla quantita’ di tessuto asportato e dalla tecnica chirurgica utilizzata.
Addominoplastiche di modica entita’ (cosiddette “mini-addominoplastiche”) comportano una cicatrice sovrapubica breve, che deborda dalla linea di inserzione del pelo pubico solo di pochi centimetri per lato.
In seguito ad interventi di maggiore estensione puo’ esitare, oltre alla cicatrice circolare attorno all’ombelico, in seguito allo spostamento dello stesso, una cicatrice sovrapubica che si estende lateralmente fino ai fianchi. In taluni casi, per limitare l’estensione laterale della cicatrice, e’ possibile lasciare, in corrispondenza delle sue estremita’, un surplus cutaneo (“orecchio di cane”) che con il passare dei mesi tende a spianarsi, almeno in parte, spontaneamente; l’eventuale eccesso cutaneo residuo potra’ essere rimosso in anestesia locale allungando la cicatrice solo di pochi centimetri.
In alcuni casi non si puo’ escludere, in aggiunta alle precedenti, anche una breve cicatrice verticale sovrapubica.
La qualita’ delle cicatrici varia con il passare dei mesi e dipende in gran parte dalla reattivita’ cutanea individuale. Generalmente la loro visibilita’ diminuisce con il tempo.
La sensibilita’ della pelle ed in particolare dell’ombelico potra’ rimanere alterata (diminuzione della sensibilita’, formicolii) per un periodo di mesi o anche di alcuni anni; di rado in modo permanente. Tali alterazioni della sensibilita’, imprevedibili, possono verificarsi in modo diverso su aree diverse dell’addome.
In alcuni casi possono verificarsi discromie cutanee e pigmentazioni anche permanenti.